Il giudice amministrativo è privo di giurisdizione per le controversie relative a sanzioni amministrative pecuniarie di natura punitiva e/o afflittiva, in quanto la posizione giuridica del privato ha natura di diritto soggettivo e la competenza è devoluta al giudice ordinario ai sensi dell'art. 22 della legge n. 689/1981. Ciò in quanto tali sanzioni sono volte a garantire il mero rispetto della norma violata posta a tutela dell'interesse pubblico, e non a realizzare il medesimo interesse pubblico cui è preordinata la funzione amministrativa assistita dalla sanzione. Di conseguenza, il ricorso avverso l'irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria deve essere dichiarato inammissibile per difetto di giurisdizione del giudice amministrativo, con onere per il ricorrente di riproporre la domanda innanzi al giudice ordinario nei termini e per gli effetti di cui all'art. 11, comma 2, c.p.a. Ciò in quanto la natura della sanzione, consistente nel mero pagamento di una somma di denaro, configura la posizione giuridica del privato come diritto soggettivo, la cui tutela è devoluta alla cognizione del giudice ordinario, mentre il giudice amministrativo è competente per le controversie relative a sanzioni di tipo ripristinatorio o restitutorio, in cui la posizione del privato assume la configurazione di interesse legittimo.