Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 17878 del 5 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:17878PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale nello svolgimento delle proprie funzioni istituzionali deve essere tutelato da atti di violenza e minaccia, i quali integrano il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Anche il mero gesto di levare il pugno in modo minaccioso nei confronti dell'agente di polizia municipale che sta redigendo un verbale di contravvenzione, costituisce un atto di minaccia idoneo a integrare tale reato, in quanto rappresenta un chiaro ammonimento a non procedere con la contestazione. La credibilità della testimonianza della parte offesa, in assenza di elementi di prova contrari, è sufficiente a fondare la responsabilità penale dell'imputato, senza che sia necessaria l'acquisizione di ulteriori riscontri. La valutazione delle risultanze processuali effettuata dal giudice di merito, se logica e coerente, non può essere sindacata in sede di legittimità attraverso una diversa rilettura delle prove, finalizzata a esigenze meramente difensive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MARTELLA Ilario S. - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. RO. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 27/04/2007 CORTE APPELLO di BOLOGNA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARTELLA ILARIO SALVATORE;

udito il P.M., in persona del S.P.G. Dott. SELVAGGI Eugenio, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore Avv. MUSSATO Claudio.

FATTO E DIRITTO

1. Con sentenza del …

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