Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30195 del 9 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:30195PEN

Massima

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La misura di prevenzione patrimoniale della confisca dei beni può essere disposta nei confronti di soggetti ritenuti socialmente pericolosi, in ragione di condanne definitive per reati di associazione mafiosa o di traffico di stupefacenti, qualora sia accertata la sproporzione tra il valore dei beni posseduti e i redditi dichiarati o l'attività economica svolta. Tale accertamento deve essere effettuato in relazione al periodo temporale in cui si è manifestata la pericolosità sociale, senza necessità di una puntuale dimostrazione della illecita provenienza di ciascun singolo bene, essendo sufficiente la valutazione complessiva della sproporzione tra il patrimonio e la capacità reddituale del proposto e del suo nucleo familiare. La motivazione della decisione di confisca deve dare conto in modo adeguato e logico dei presupposti di fatto e di diritto posti a fondamento del provvedimento, senza che sia necessaria una specifica confutazione di tutte le deduzioni difensive, essendo sufficiente il riferimento ai dati acquisiti e alle valutazioni compiute dal giudice di merito. Il sindacato di legittimità sulla misura di prevenzione è limitato alla verifica della violazione di legge, senza possibilità di censurare la motivazione per vizi logici o di adeguatezza, salvo il caso di motivazione inesistente o meramente apparente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

Dott. COSTANTINI Anton - rel. Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso il decreto del 21/11/2018 della Corte di appello di Catania;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. Antonio Costantini;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. Perelli Simone, che ha chiesto l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Catania, in parziale…

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