Tribunale Amministrativo Regionale Piemonte - Torino sentenza n. 1297 del 2012

ECLI:IT:TARPIE:2012:1297SENT

Massima

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La presentazione di un'istanza di sanatoria edilizia per opere realizzate in assenza di titolo abilitativo determina il sopravvenuto difetto di interesse all'annullamento giurisdizionale dell'ordinanza di demolizione, in quanto la domanda di sanatoria comporta l'inefficacia della precedente ordinanza. Il principio di diritto affermato dalla giurisprudenza consolidata è che la pendenza di un procedimento di sanatoria edilizio fa venir meno l'interesse del ricorrente all'annullamento dell'ordine di demolizione, in quanto quest'ultimo perde efficacia per effetto della presentazione della domanda di condono. Tale principio si fonda sulla considerazione che l'accoglimento dell'istanza di sanatoria determinerebbe la legittimazione delle opere abusive, rendendo così priva di oggetto la precedente ordinanza demolitoria. Pertanto, il Tribunale Amministrativo Regionale, in presenza della sopravvenuta presentazione di una domanda di sanatoria, dichiara improcedibile il ricorso per sopravvenuto difetto di interesse, senza necessità di pronunciarsi nel merito sull'illegittimità dell'ordine di demolizione. Tale orientamento giurisprudenziale mira a evitare un dispendio di attività processuale e a garantire l'economia dei giudizi, in linea con i principi di ragionevole durata del processo e di concentrazione delle tutele.

Sentenza completa

N. 02339/1997
REG.RIC.

N. 01297/2012 REG.PROV.COLL.

N. 02339/1997 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2339 del 1997, proposto da:
((omissis)) S.p.A., rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Torino, corso G. Ferraris, 120;

contro

Comune La Loggia;

per l'annullamento

a) dell'ordinanza 24.7.1997, n. 1, con cui il comune di la loggia ha ordinato alla società ricorrente, di demolire entro 90 (novanta) giorni dalla data di notificazione della presente porzione di capannone realizzata in assenza di licenza edilizia;

b) di ogni altro atto presupposto, preparatorio, connesso o conseguenziale;

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