Cassazione penale Sez. II sentenza n. 56620 del 17 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:56620PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: Il reato di estorsione si configura quando l'agente, mediante minaccia di un danno ingiusto, costringe taluno a consegnare una somma di denaro o altra utilità. La minaccia può essere anche implicita, come nel caso in cui l'agente faccia riferimento a terzi soggetti ai quali la persona offesa dovrebbe restituire del denaro, prospettando il rischio di ritorsioni in caso di mancato pagamento. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessario che la minaccia si concretizzi in un'aggressione fisica, essendo sufficiente che la condotta dell'agente sia idonea a ingenerare nella vittima un ragionevole timore di subire un danno ingiusto. Inoltre, il reato di estorsione è autonomo rispetto a eventuali precedenti vicende giudiziarie che abbiano coinvolto l'imputato, a meno che non emerga l'effettiva identità del fatto storico già giudicato con sentenza definitiva, onere probatorio che grava sulla parte che eccepisce il ne bis in idem. La valutazione della credibilità della persona offesa e della ricostruzione dei fatti da essa fornita spetta al giudice di merito, il quale deve motivare adeguatamente le ragioni per cui ritiene attendibili o meno le dichiarazioni rese, senza che il giudice di legittimità possa sindacare tale apprezzamento se non in caso di manifesta illogicità o contraddittorietà.

Sentenza completa

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
contro la sentenza della Corte di Appello di Milano - Sezione Minorenni, del 29.11.2016;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere, dott. Pierluigi Cianfrocca;
udita la requisitoria del PM, in persona del sost. Proc. Gen., dott. Tocci Stefano, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 12.9.2017 la Corte di Appello di Milano - Sezione per i Minorenni, ha confermato quella con cui il Tribunale aveva riconosciuto (OMISSIS) responsabile del delitto di estorsione (in concorso con (OMISSIS)) commesso in danno di (OMISSIS) e (OMISSIS) sicche', ritenuta la continuazione tra tale fatto di reato con quello, piu' grave, gia' giudicato con sentenza dello stesso Tribunale per i Minorenni di Milano del 18.5.2009, riformata da quella del 12.11.2009 della Corte di…

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