Cassazione penale Sez. I sentenza n. 14805 del 13 maggio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:14805PEN

Massima

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Il dolo diretto, anche nella forma del dolo alternativo, è compatibile con il tentativo di omicidio. Ai fini della configurazione del tentativo di omicidio, è sufficiente che gli atti posti in essere dall'agente rivelino la cosciente volontà di porre in essere una condotta idonea a provocare, con certezza o alto grado di probabilità, la morte della persona verso cui la condotta stessa si dirige, non occorrendo la specifica finalità di uccidere. L'accertamento dell'idoneità degli atti deve essere compiuto dal giudice di merito secondo il criterio della prognosi postuma, con riferimento alla situazione che si presentava all'imputato al momento del compimento degli atti, in base alle condizioni prevedibili del caso. La direzione non equivoca degli atti non indica un parametro probatorio ma una caratteristica oggettiva della condotta, nel senso che gli atti posti in essere devono di per sé rivelare l'intenzione dell'agente. Ai fini della legittima difesa, è necessario che sussista un'aggressione ingiusta e una reazione legittima, caratterizzata dalla necessità di difendersi, dall'inevitabilità del pericolo e dalla proporzione tra difesa e offesa, valutate secondo un giudizio ex ante. L'eccesso colposo sottintende i presupposti della scriminante con il superamento dei limiti ad essa collegati, per errore di valutazione. La configurabilità dell'attenuante della provocazione richiede lo stato d'ira, il fatto ingiusto altrui e un rapporto di causalità psicologica tra l'offesa e la reazione, indipendentemente dalla proporzionalità tra esse, sempre che sia riscontrabile una qualche adeguatezza tra l'una e l'altra condotta. La valutazione sulla sussistenza di circostanze attenuanti generiche integra un giudizio di fatto, sindacabile in sede di legittimità solo per vizi logici o contraddittorietà della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. MANCUSO Luigi F. - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/07/2018 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MANCUSO LUIGI FABRIZIO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore CENICCOLA ELISABETTA;
Il Procuratore Generale conclude per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore:
E' presente l'avvocato (OMISSIS) del foro di REGGIO CALABRIA i…

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