Cassazione penale Sez. I sentenza n. 44993 del 29 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:44993PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La retrodatazione dei termini di durata della misura cautelare, prevista dall'art. 297 comma 3 c.p.p., non opera automaticamente nel caso di pluralità di misure cautelari emesse per fatti diversi, anche se connessi, ma solo quando i fatti oggetto della seconda ordinanza cautelare erano desumibili dagli atti prima del rinvio a giudizio disposto per i fatti che avevano costituito oggetto della prima misura coercitiva. Inoltre, tale meccanismo di retrodatazione non trova applicazione quando il reato associativo contestato nel secondo provvedimento cautelare abbia natura permanente e la condotta partecipativa dell'indagato si sia protratta oltre l'emissione della prima ordinanza, in quanto in tal caso difetta il requisito dell'anteriorità cronologica del reato associativo rispetto al primo titolo cautelare, richiesto dalla norma. La diversità strutturale e programmatica del nuovo sodalizio criminoso, rispetto all'organizzazione precedentemente contestata all'indagato, costituisce altresì un ulteriore elemento ostativo all'operatività della retrodatazione, in quanto esclude la ricorrenza del nesso di connessione qualificata tra i reati, previsto dall'art. 12 c.p.p. comma 1 lett. b) e c), quale presupposto alternativo per l'applicazione del meccanismo di cui all'art. 297 comma 3 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M. S. - Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 3/2014 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 25/02/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ENRICO GIUSEPPE SANDRINI;

sentite le conclusioni del PG Dott. D'AMBROSIO Vito che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza pronunciata il 25.02.2014 il Tribunale di Roma, costituito ai sensi dell'articolo 310 c.p.p., ha rigettato l'appello proposto da (OMISSI…

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