Il Comune può revocare la denuncia di inizio attività (DIA) e ordinare la demolizione delle opere eseguite in difformità dal titolo abilitativo edilizio, anche oltre il termine di 20 giorni dalla presentazione della DIA, in quanto il mancato esercizio del potere di opposizione non fa venir meno il potere di vigilanza e repressione delle irregolarità edilizie. La revoca della DIA è legittima quando l'eliminazione o la mancata realizzazione di elementi previsti in progetto (come il terrapieno) comporta una modifica dell'altezza e della volumetria dell'edificio eccedente i limiti fissati dalle norme urbanistiche, indipendentemente dal fatto che l'irregolarità sia stata commessa dall'impresa costruttrice o dai successivi proprietari. Il calcolo della volumetria deve tenere conto della parte di locali seminterrati che emerge dal terreno a seguito della mancata realizzazione del riporto di terreno previsto, in applicazione dei criteri stabiliti dalle norme tecniche di attuazione del piano regolatore. L'ordine di demolizione deve essere notificato al responsabile dell'abuso, che nel caso di specie è la società costruttrice, a prescindere dall'eventuale successiva alienazione dell'immobile.