Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 50213 del 3 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:50213PEN

Massima

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Il mutamento della qualificazione giuridica del fatto operato con la sentenza di condanna di primo grado, che escluda l'esistenza di un'aggravante rilevante ai fini della determinazione della pena, non può influire retroattivamente sui termini di custodia cautelare della fase precedente, che vanno commisurati in relazione alla qualificazione giuridica del fatto contenuta nell'ordinanza di applicazione della misura cautelare. Ciò in quanto i termini di durata della custodia cautelare sono parametrati dalla legge in modo differenziato alle diverse fasi del procedimento, con riferimento rispettivamente alla gravità astratta del reato contestato e alla gravità concreta del reato per il quale è intervenuta la condanna. Il mutamento della qualificazione giuridica del fatto, essendo un evento successivo e fisiologico al processo penale, non determina alcuna illegittimità pregressa da rimuovere, sicché la scarcerazione per decorrenza dei termini non può avere effetti retroattivi, riferendosi a un momento in cui la privazione della libertà risultava legittima. Pertanto, qualora con la sentenza di primo grado venga esclusa l'esistenza di un'aggravante, i termini di custodia cautelare per la fase delle indagini preliminari vanno computati tenendo conto dell'aggravante originariamente contestata, la cui caducazione è intervenuta solo successivamente in sede di condanna.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. GIORDANO E. A. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 30/5/2017 del Tribunale di Ancona;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. BALSAMO Antonio, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. E' impugnata da (OMISSIS) l'ordinanza con la quale il Tribunale del Riesame di Ancona, adito in sede di ap…

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