Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12795 del 23 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:12795PEN

Massima

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Il reato di invasione di edifici pubblici o destinati ad uso pubblico, di cui all'art. 633 c.p., sussiste anche in caso di occupazione arbitraria e non violenta di una porzione di suolo pubblico, come un marciapiede, per la realizzazione di una baracca o manufatto, senza la necessaria autorizzazione. Tale condotta lede la tutela del possesso e della disponibilità del bene pubblico, a prescindere dall'entità dell'occupazione rispetto allo spazio concesso in uso. L'elemento soggettivo del reato è integrato dalla finalità di occupare il suolo pubblico, a prescindere dalla consapevolezza dell'illiceità della condotta. Il reato è perseguibile d'ufficio in quanto il bene occupato appartiene al patrimonio pubblico e risulta destinato all'uso pubblico. Il diniego delle attenuanti generiche può essere motivato dalla reiterazione della condotta illecita e dal comportamento processuale ritenuto scorretto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Fe. Er. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Palermo, sezione 4A penale, in data 14.5.2008.

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dott. Piercamillo Davigo.

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

osserva:

MOTIVI DELLA DECISION…

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