Cassazione penale Sez. I sentenza n. 48937 del 2 dicembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:48937PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato può essere integrato dalla condotta di chi, pur non partecipando materialmente all'azione delittuosa, abbia comunque agevolato o rafforzato il proposito criminoso dell'autore principale, anche attraverso la mera presenza sul luogo del fatto, qualora tale condotta sia sintomatica di una comune pianificazione dell'azione e di una condivisione del movente. In tali ipotesi, il giudice può ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza nei confronti del concorrente morale, valorizzando gli elementi indiziari che dimostrino il suo contributo causale, ancorché non materiale, all'illecito, nonché la sussistenza delle esigenze cautelari che giustificano l'applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, quale unica misura adeguata a fronteggiare il concreto pericolo di reiterazione del reato e a recidere i contatti con l'ambiente criminale di riferimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - rel. Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13/06/2019 del TRIB. LIBERTA' di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere PALMA TALERICO;
sentite le conclusioni del PG SIMONE PERELLI, che ha chiesto il rigetto del ricorso;
udito il difensore, avvocato (OMISSIS) del foro di ROMA, in difesa di (OMISSIS) che insiste nei motivi del ricorso e ne chiede l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 13 giugno 2019, il Tribunale di Roma, investito ex articolo 309 c.…

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