La realizzazione di un manufatto edilizio in zona agricola in difformità essenziale rispetto al progetto originariamente approvato, sia per dimensioni e tipologia edilizia che per diversa destinazione d'uso, determina un rilevante aumento del carico urbanistico dell'immobile, configurando una "variazione essenziale" ai sensi dell'art. 32, comma 1, lett. a) del D.P.R. n. 380/2001, sanzionata con l'ordine di demolizione ex art. 31, comma 2 dello stesso decreto. Tali difformità, che non possono essere ricondotte all'attività edilizia libera di cui all'art. 6, comma 1, lett. r) del D.P.R. n. 380/2001 (o all'art. 3, comma 1, lett. r della l.r. n. 16/2006), comportano l'illegittimità dell'intervento edilizio e la necessità di procedere alla demolizione delle opere abusive, non potendo essere considerate accessorie ad un immobile "regolarmente assentito e regolarizzato". L'ordinanza che dispone la demolizione deve essere adeguatamente motivata, indicando puntualmente gli elementi di fatto e di diritto che ne costituiscono il presupposto, senza che possa ritenersi insufficiente la semplice menzione delle "difformità essenziali" rispetto al titolo edilizio originario.