Cassazione penale Sez. I sentenza n. 27867 del 19 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:27867PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione, nell'ambito della riapertura del procedimento di esecuzione, è tenuto a rideterminare la pena complessiva del reato continuato, nel rispetto dei limiti edittali e delle circostanze attenuanti riconosciute, senza poter superare il quantum di pena già determinato in precedenza, salvo che non siano emerse nuove e diverse circostanze rilevanti ai fini della commisurazione della pena. Pertanto, il giudice dell'esecuzione non può rideterminare la pena in misura superiore a quella già fissata, se non in presenza di specifiche e motivate ragioni che giustifichino il superamento del precedente trattamento sanzionatorio. La rideterminazione della pena deve avvenire nel rispetto del principio di legalità e di proporzionalità della sanzione, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti, come la scelta del rito abbreviato e l'applicazione della continuazione tra i reati, al fine di assicurare un trattamento sanzionatorio equo ed uniforme.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. BIANCHI Michele - rel. Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) A - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS)
avverso l'ordinanza del 18/07/2020 del GIP TRIBUNALE di MATERA;
udita la relazione svolta dal Consigliere BIANCHI MICHELE;
lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ha chiesto la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con ordinanza depositata in data 9 marzo 2020, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Matera, quale giudice dell'esecuzione, aveva, ai sensi dell…

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