Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 6091 del 12 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:6091PEN

Massima

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Il peculato commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio, attraverso l'appropriazione indebita di denaro pubblico destinato a finalità istituzionali, integra un grave reato contro la pubblica amministrazione che lede il principio di buon andamento e imparzialità della stessa. Tuttavia, ai fini dell'applicazione di misure cautelari personali, è necessario che il giudice accerti in modo concreto ed attuale sia il pericolo di inquinamento probatorio, attraverso specifici e documentati elementi di fatto, sia il concreto e attuale pericolo di reiterazione della condotta illecita, senza poter fare affidamento su meri sospetti o presunzioni. Ove tali esigenze cautelari non risultino adeguatamente motivate, il provvedimento cautelare deve essere annullato senza rinvio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CITTERIO Carlo - rel. Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 605/2015 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 17/07/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CITTERIO CARLO;
sentite le conclusioni del PG Dott. DI LEO Giovanni, per l'annullamento senza rinvio limitatamente alle esigenze cautelari; rigetto nel resto.
Udito il difensore Avv. (OMISSIS), per l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale del riesame di Reggio Calabria con ordinanza del 17 luglio 2015 h…

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