Cassazione civile Sez. III sentenza n. 10250 del 20 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:10250CIV

Massima

Massima ufficiale
La sentenza emessa nel giudizio di accertamento dell'obbligo del terzo di cui all'art. 548 cod. proc. civ. (nella formulazione applicabile "ratione temporis", anteriore alle modifiche introdotte dall'art. 1, comma 20, della legge 24 dicembre 2013, n. 228), è impugnabile con l'appello e non con il ricorso straordinario per cassazione in quanto non assimilabile al regime di impugnabilità della sentenza emessa sulle opposizioni all'esecuzione ai sensi dell'art. 615 cod. proc. civ., introdotto dall'art. 14 della legge 24 febbraio 2006, n. 52 e venuto meno per effetto della legge 18 giugno 2009, n. 69.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SALME' Giuseppe - Presidente

Dott. FRASCA Raffaele - rel. Consigliere

Dott. DE STEFANO Franco - Consigliere

Dott. RUBINO Lina - Consigliere

Dott. BARRECA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso 29038-2012 proposto da:

COMUNE DI ORIGGIO, in persona del Sindaco e legale rappresentante pro tempore Signor (OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), rappresentato e difeso dagli avvocati (OMISSIS), (OMISSIS) giusta procura speciale a margine del ricorso;

- ricorrente -

contro

(OMISSIS), (OMISSIS);

- intimati -

avverso la sentenza n. 2067/2012 della CORTE D'APPELLO di MILANO, depositata il 12/06/2012, R.G…

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