Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12373 del 15 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:12373PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della sua posizione e dei poteri connessi alla funzione, costringe un privato a consegnare una somma di denaro mediante minacce e pressioni indebite, realizza il delitto di concussione, il cui elemento costitutivo essenziale è l'esercizio di un potere coercitivo tale da privare il privato di ogni reale alternativa se non quella di sottostare alla pretesa illecita. Ciò si verifica anche quando il pubblico ufficiale, pur non esercitando direttamente la costrizione, si avvale dell'intervento di un concorrente che agisce in modo minaccioso e intimidatorio, determinando così un'indebita dazione di denaro da parte del privato. Diversamente, quando il pubblico ufficiale si limita a indurre il privato, senza esercitare una vera e propria costrizione, ma lasciandogli un margine di scelta, pur se condizionato, la condotta rientra nell'ipotesi di induzione indebita prevista dall'art. 319-quater c.p., introdotto dalla legge n. 190 del 2012. In tal caso, la qualificazione giuridica del fatto deve avvenire in base alla disciplina più favorevole al reo, secondo il principio di diritto intertemporale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il giorno (OMISSIS);

e (OMISSIS), nato il giorno (OMISSIS);

avverso la sentenza 12 dicembre 2011 della Corte di appello di Venezia;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));

Sentito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto dei ricorsi, previa qualificazione dei fatti come concussione per costrizione; no…

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