Tribunale Amministrativo Regionale Emilia Romagna - Bologna sentenza n. 470 del 2013

ECLI:IT:TARBO:2013:470SENT

Massima

Generata da Simpliciter
L'amministrazione, nell'esercizio del potere di autotutela, può annullare in via di autotutela i propri provvedimenti illegittimi, riconoscendone i vizi dedotti in giudizio dal ricorrente, determinando così la cessazione della materia del contendere. In tali casi, le spese di giudizio sono poste a carico dell'amministrazione soccombente, in applicazione del principio della soccombenza oggettiva, a prescindere dall'esito finale del giudizio. L'annullamento in autotutela da parte dell'amministrazione dei provvedimenti impugnati, riconoscendone la fondatezza dei vizi dedotti, comporta la cessazione della materia del contendere, con conseguente condanna dell'amministrazione al pagamento delle spese di giudizio in favore del ricorrente, in applicazione del principio della soccombenza oggettiva. Tale principio trova applicazione indipendentemente dall'esito finale del giudizio, in quanto l'amministrazione, attraverso l'esercizio del potere di autotutela, ha riconosciuto la fondatezza delle censure sollevate dal ricorrente, determinando così la cessazione della controversia. Il potere di autotutela conferisce all'amministrazione la facoltà di riesaminare i propri atti, annullandoli qualora ne ravvisi l'illegittimità, anche a seguito dell'impugnazione giudiziale degli stessi. L'esercizio di tale potere, con il riconoscimento dei vizi dedotti dal ricorrente, comporta la cessazione della materia del contendere e la conseguente condanna dell'amministrazione al pagamento delle spese di giudizio, in applicazione del principio della soccombenza oggettiva. Tale principio si applica indipendentemente dall'esito finale del giudizio, in quanto l'amministrazione, attraverso l'annullamento in autotutela, ha riconosciuto la fondatezza delle censure sollevate dal ricorrente.

Sentenza completa

N. 00233/2012
REG.RIC.

N. 00470/2013 REG.PROV.COLL.

N. 00233/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Emilia Romagna

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 233 del 2012, proposto da:
Tina Montone, rappresentata e difesa dall'avv. Giorgio Sacco, con domicilio eletto presso Giorgio Sacco in Bologna, via S.Felice 6;

contro

Universita' degli Studi di Bologna, rappresentata e difesa per legge dall'Avvocatura Distr.le dello Stato, domiciliata in Bologna, via Guido Reni 4;
Ministero dell'Istruzione dell'Universita' e della Ricerca;

nei confronti di

Marco Prandoni;

per l'annullamento

- della procedura di valutazione comparativa a un posto di ricercatore universitario indetta con D.R. 1432 d…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.