Cassazione penale Sez. II sentenza n. 44454 del 17 dicembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:44454PEN

Massima

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Il dolo nel reato di danneggiamento può essere desunto dalla modalità di esecuzione dell'azione, dall'interesse dell'agente e dall'assenza di spiegazioni alternative plausibili, senza che sia necessaria una confutazione analitica della tesi difensiva, essendo sufficiente una motivazione logica e coerente che evidenzi gli elementi probatori posti a fondamento della decisione. Il successivo risarcimento del danno, pur potendo essere valutato come elemento di attenuazione della responsabilità, non esclude la sussistenza del dolo, trattandosi di un mero post factum che non incide sulla valutazione dell'elemento soggettivo del reato al momento della condotta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro Antoni - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

LU. AN. VI. nato il (OMESSO);

avverso la sentenza del 16/03/2010 della Corte di Appello di Reggio Calabria;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAGO Geppino;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

par. 1. Con sentenza del 16/03/2010, la Corte di…

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