Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26073 del 4 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:26073PEN

Massima

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Il giudice di merito può fondare la condanna dell'imputato per il reato di detenzione e trasporto di sostanze stupefacenti sulla base delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia, purché tali dichiarazioni siano adeguatamente riscontrate da elementi oggettivi emersi nel corso delle indagini, come il monitoraggio degli incontri tra l'imputato e il dichiarante o i suoi familiari, nonché il rinvenimento della droga in possesso di soggetti in collegamento con l'imputato. Tuttavia, l'aggravante dell'ingente quantità di stupefacente non può essere riconosciuta sulla base del solo parametro territoriale, ma richiede una valutazione complessiva della qualità e del valore economico della sostanza, al fine di accertare la sua effettiva eccezionalità e capacità di diffusione, in relazione all'esigenza del legislatore di punire più severamente le condotte connotate da elementi di straordinaria pericolosità per la salute pubblica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. Presidente del 08/06/2 -

Dott. AGRO' ((omissis)) SENTE -

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. Consigliere N. 1 -

Dott. FAZIO ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. PETRUZZELLIS Anna rel. Consigliere N. 3496/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. Ma. Do. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza del 16/07/2010 della Corte d'appello di Potenza;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore D'ANGELO Giovanni, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Ma.Do. propone ricorso avv…

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