Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: Il giudice amministrativo, nell'esercizio della propria giurisdizione, è tenuto a decidere la controversia sulla base di una corretta e completa valutazione degli atti di causa, senza incorrere in errori di percezione della realtà processuale che possano cagionare un grave pregiudizio al ricorrente, in violazione dei principi costituzionali di tutela giurisdizionale effettiva (art. 24 Cost.) e di giusto processo (art. 111 Cost.). Il mancato rispetto di tali principi fondamentali costituisce un vizio di legittimità della decisione giurisdizionale, censurabile in sede di impugnazione per cassazione per motivi attinenti alla giurisdizione, ai sensi dell'art. 362, comma 1, n. 1, c.p.c. La formulazione del quesito di diritto nel ricorso per cassazione avverso le decisioni dei giudici speciali deve rispettare i requisiti di cui all'art. 366-bis c.p.c., essendo necessario che esso faccia riferimento alla fattispecie concreta oggetto del giudizio, alla ratio decidendi della sentenza impugnata e ai vizi di giurisdizione dedotti, al fine di consentire alla Corte di Cassazione un adeguato scrutinio della questione.