Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione della prova testimoniale e della documentazione sanitaria, in assenza di elementi che ne inficino l'attendibilità, costituisce il fondamento per l'accertamento della responsabilità penale dell'imputato, anche qualora vi siano lievi discrepanze tra la dinamica dei fatti descritta dalle fonti di prova e l'esito materiale dell'aggressione. Infatti, la mera divergenza tra la ricostruzione fattuale e le conseguenze lesive non è di per sé elemento decisivo per escludere la responsabilità, purché sia comunque accertata la sussistenza del nesso causale tra la condotta dell'imputato e l'evento dannoso. In tali casi, il giudice di merito può legittimamente ritenere provata la responsabilità dell'imputato sulla base di una valutazione complessiva degli elementi di prova, senza che ciò integri vizi di motivazione della sentenza. Inoltre, la reciprocità delle ingiurie tra le parti, accertata sulla base delle dichiarazioni testimoniali, può comportare l'applicazione della causa di non punibilità prevista dall'art. 599 c.p. per il delitto di ingiuria.