Il reato di ricettazione, anche nella forma attenuata di cui all'art. 648 comma 2 c.p., non può essere escluso sulla base di una mera lettura alternativa delle risultanze probatorie, essendo precluso alla Corte di Cassazione un nuovo apprezzamento dei fatti accertati dai giudici di merito. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione si limita a verificare la razionalità e plausibilità della motivazione, senza poter sostituire la propria valutazione a quella dei giudici di appello, salvo i casi di manifesta illogicità o irragionevolezza. Inoltre, il termine prescrizionale per il reato di ricettazione, anche in forma attenuata, è di quindici anni dalla data di esercizio dell'azione penale, a prescindere dalla derubricazione operata in sede di merito. La Corte di Cassazione, nel dichiarare inammissibile il ricorso, condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma equitativamente fissata a favore della cassa delle ammende, ravvisando profili di colpa nella determinazione della causa di inammissibilità.