Il riconoscimento di titoli di studio conseguiti all'estero ai fini dell'accesso a pubblici concorsi è disciplinato dall'art. 38 del d.lgs. 165/2001 e dal d.p.r. 189/2009, che prevedono una procedura autonoma e distinta rispetto al procedimento concorsuale vero e proprio. L'autorità competente al riconoscimento (Ministero dell'Istruzione e Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Funzione Pubblica) deve valutare il titolo estero in base alle conoscenze e competenze acquisite, senza limitarsi a verificare la mera corrispondenza formale con i titoli italiani, e deve motivare adeguatamente il provvedimento di diniego di equipollenza, non potendo delegare tale valutazione alla commissione concorsuale. Il mancato riconoscimento del titolo estero, anche in assenza di una pronuncia sull'esclusione dal concorso, costituisce un provvedimento autonomamente lesivo della sfera giuridica dell'interessato e come tale impugnabile.