Il giudice amministrativo è privo di giurisdizione sulle controversie relative a indennità, canoni ed altri corrispettivi in materia di pubblici servizi, le quali rientrano nella competenza del giudice ordinario. Ciò in virtù della declaratoria di illegittimità costituzionale dell'art. 33, comma 1, del d.lgs. n. 80/1998, come sostituito dall'art. 7, lett. a), della l. n. 205/2000, nella parte in cui attribuiva alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo tutte le controversie in materia di pubblici servizi, anziché limitarla a quelle relative a concessioni di pubblici servizi, all'affidamento di un pubblico servizio, alla vigilanza e al controllo nei confronti del gestore, nonché ai provvedimenti adottati dalla pubblica amministrazione o dal gestore di un pubblico servizio in un procedimento amministrativo. La pronuncia di incostituzionalità ha efficacia retroattiva, sicché il giudice amministrativo deve dichiarare la propria inammissibilità per difetto di giurisdizione in relazione a controversie relative a indennità, canoni ed altri corrispettivi in materia di pubblici servizi, anche se pendenti alla data della sentenza della Corte Costituzionale.