Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28673 del 3 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:28673PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo di legittimità sulla motivazione della sentenza di merito, non può riesaminare il merito della valutazione probatoria effettuata dal giudice di appello, se questa risulta sorretta da una motivazione logica e coerente con gli elementi di prova acquisiti, senza incorrere in vizi logici o contraddittorietà. Il giudice di merito può affermare la falsità di una firma sulla base del disconoscimento della stessa da parte del soggetto interessato e delle dichiarazioni testimoniali, senza necessità di ricorrere a una perizia tecnica, purché tale conclusione sia adeguatamente motivata. L'inammissibilità del ricorso per cassazione preclude la possibilità di rilevare e dichiarare le cause di non punibilità, come la prescrizione del reato, anche se questa sia nel frattempo maturata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 22/3/2012 della Corte d'appello di Firenze;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. SALZANO Francesco, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza per intervenuta prescrizione;

udito per l'imputato l'avv. (OMISSIS), c…

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