Cassazione penale Sez. V ordinanza n. 3921 del 31 gennaio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:3921PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca di prevenzione, divenuto definitivo, può essere revocato solo in presenza di elementi nuovi e sopravvenuti che dimostrino l'invalidità genetica del provvedimento ablatorio, non essendo sufficiente la mera deduzione di iniziative patrimoniali successive alla confisca, né la critica alle valutazioni già compiute dal giudice della prevenzione in ordine alla pericolosità del proposto e alla provenienza illecita dei beni confiscati. Il terzo acquirente di buona fede, titolare di un diritto di credito derivante da un preliminare di vendita trascritto prima della confisca, non gode di una tutela opponibile al provvedimento ablativo, potendo far valere i propri interessi solo mediante l'incidente di esecuzione. Parimenti, la prova della provenienza lecita dei beni confiscati, fondata su attività lavorativa non denunciata, non costituisce elemento nuovo idoneo a giustificare la revoca della confisca definitiva, trattandosi di circostanza già valutata dal giudice della prevenzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMESSO) N. IL (OMESSO);

2) (OMESSO) N. IL (OMESSO);

avverso il decreto n. 68/2009 CORTE APPELLO di BARI, del 18/11/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

lette le conclusioni del PG Dott. G. Salvi: inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Propongono ricorso per cassazione (OMESSO) e (OMESSO) avverso il provvedimento della Corte di appello di Ba…

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