Il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica da parte del Comune, ai sensi dell'art. 151 del d.lgs. 29/10/1999 n. 490, deve essere adeguatamente motivato, esternando le ragioni che hanno condotto all'accoglimento o al rigetto della richiesta, anche se in modo sintetico, in quanto tale provvedimento comporta una valutazione di compatibilità dell'intervento edilizio con i valori paesaggistici tutelati. Tuttavia, tale onere motivazionale può ritenersi attenuato quando l'intervento edilizio sia già stato astrattamente valutato come compatibile con il paesaggio in sede di approvazione dello strumento urbanistico attuativo, in quanto in tal caso la successiva valutazione paesaggistica è limitata alle concrete modalità esecutive del manufatto da realizzare. Pertanto, il Comune, nel rilasciare il nulla osta paesaggistico, ha correttamente motivato la propria determinazione, evidenziando le caratteristiche del sito, la tipologia costruttiva prescelta e le ragioni per cui l'intervento edilizio non avrebbe comportato un pregiudizio per il paesaggio tutelato. Di conseguenza, l'annullamento di tale provvedimento da parte del Soprintendente, fondato sull'erroneo presupposto della carenza motivazionale, risulta illegittimo.