Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 10113 del 16 marzo 2020

ECLI:IT:CASS:2020:10113PEN

Massima

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Il custode giudiziario di un bene sottoposto a sequestro preventivo, che viola i sigilli apposti dalla Polizia Giudiziaria per assicurarne la conservazione e l'identità, commette il reato di cui all'art. 349, comma 1, c.p. Tale reato si prescrive nel termine massimo di sette anni e sei mesi, tenuto conto che il periodo di sospensione per l'adesione del difensore all'astensione di categoria si estende non solo alla durata dello "sciopero", ma anche al tempo necessario per gli adempimenti tecnici imprescindibili al fine di garantire il recupero dell'ordinario svolgimento del processo. Pertanto, qualora il termine massimo di prescrizione sia maturato in data successiva alla pronuncia della sentenza impugnata, il giudice di legittimità deve annullare senza rinvio la sentenza stessa per essere il reato estinto per prescrizione, senza necessità di esaminare gli altri motivi di ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI SALVO Emanuele - Presidente

Dott. TORNESI ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. BELLINI Ugo - Consigliere

Dott. DAWAN Daniela - Consigliere

Dott. PICARDI Francesca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 31/10/2018 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato,e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa TORNESI ((omissis))TA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. PEDICINI ETTORE;
Il Proc. Gen. conclude per l'annullamento senza rinvio.
udito il difensore;
Per (OMISSIS) e' presente l'avv. (OMISSIS) del foro di Roma che chiede l'accoglim…

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