Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 35682 del 15 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:35682PEN

Massima

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Il comportamento gravemente colposo dell'indagato, che abbia ingenerato la falsa apparenza della configurabilità di un illecito penale, costituisce elemento impeditivo del diritto alla riparazione per ingiusta detenzione, in quanto tale condotta rappresenta il presupposto che ha legittimamente determinato l'intervento dell'autorità giudiziaria e l'applicazione della misura cautelare. Il giudice della riparazione, infatti, è tenuto a valutare autonomamente, con un iter motivazionale distinto da quello del processo penale, se il comportamento dell'istante abbia rappresentato il fattore condizionante dell'intervento dell'autorità giudiziaria, a prescindere dall'esito assolutorio del processo. Pertanto, la condotta gravemente negligente e imprudente dell'indagato, che abbia ingenerato un allarme sociale e avvalorato le accuse a suo carico, esclude il diritto alla riparazione per ingiusta detenzione, anche qualora l'imputato sia stato successivamente assolto con formula ampia per non aver commesso il fatto. Tale principio si applica ogniqualvolta il comportamento dell'indagato, valutato ex ante dal giudice della riparazione, abbia costituito il presupposto che ha legittimamente determinato l'intervento dell'autorità giudiziaria e l'applicazione della misura cautelare, a prescindere dall'esito del processo penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RIZZO ((omissis)) - Presidente

Dott. CAMPANATO Graziana - Consigliere

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Consigliere

Dott. GALBIATI Ruggero - Consigliere

Dott. MARESCA Mariafrancesca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GU. AN. , N. IL (OMESSO);

2) MINISTERO ECONOMIA E FINANZE;

avverso ORDINANZA del 24/09/2007 CORTE APPELLO di BARI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GALBIATI RUGGERO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. D'AMBROSIO Vito, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1. Gu.An. veniva sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere per il period…

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