Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 43129 del 20 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:43129PEN

Massima

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Il giudice può legittimamente utilizzare elementi probatori e indiziari tratti da procedimenti penali, anche non ancora conclusi, per valutare l'attuale pericolosità sociale del soggetto ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione personale, purché dia conto in motivazione delle ragioni per cui tali elementi siano sintomatici della pericolosità. Pertanto, una sentenza di assoluzione irrevocabile non comporta automaticamente l'esclusione della pericolosità sociale, essendo il giudice di prevenzione legittimato a compiere una nuova ed autonoma valutazione dei fatti accertati nel procedimento penale. Il giudizio di pericolosità sociale, funzionale all'adozione di misure di prevenzione, può quindi fondarsi anche su elementi probatori e indiziari tratti da procedimenti penali conclusi con sentenza di assoluzione, purché il giudice dia adeguata motivazione in ordine alla attualità e concretezza della pericolosità del soggetto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabriz - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 20/10/2016 della Corte di Appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. D'ARCANGELO Fabrizio;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona Sostituto Procuratore Generale Dott. GAETA Pietro, che ha concluso chiedendo la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il decreto impugnato la Corte di appello di R…

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