Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il diniego di permesso di costruire per la demolizione e ricostruzione con aumento volumetrico di un immobile a destinazione non residenziale, ha affermato che l'applicabilità della normativa regionale sul "piano casa" è subordinata alla sussistenza di specifici presupposti alternativi, quali l'esposizione a rischio idraulico o idrogeologico, l'accertata criticità statico-strutturale, l'interferenza con interventi di pubblica utilità o l'incompatibilità con il contesto urbanistico. Il Tribunale ha ritenuto che l'Amministrazione comunale abbia correttamente escluso la sussistenza di tali presupposti, in quanto: - la precedente dichiarazione del progettista, attestante l'assenza di pregiudizi sulla statica dell'immobile per specifici interventi interni, non escludeva la presenza di criticità strutturali tali da renderlo incompatibile con la destinazione residenziale; - la non conformità dell'edificio alla normativa antisismica, pur essendo una condizione diffusa, non costituisce di per sé un requisito sufficiente per l'applicazione della normativa regionale; - la destinazione a magazzino dell'immobile non risultava incompatibile con il contesto urbanistico residenziale, né erano emersi elementi di degrado tali da rendere necessaria una riqualificazione. Pertanto, il Tribunale ha respinto il ricorso, ritenendo legittimo il diniego di permesso di costruire, in assenza dei presupposti richiesti dalla legge regionale per gli interventi di demolizione e ricostruzione con incremento volumetrico.