Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27991 del 26 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:27991PEN

Massima

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Il diniego delle attenuanti generiche nei confronti dell'imputato condannato per lesioni volontarie aggravate alla convivente è legittimo quando la decisione sia adeguatamente motivata sulla base della gravità del fatto, desumibile dalla natura e dal grado delle lesioni personali causate, nonché dell'indole violenta dell'imputato, desumibile dalla tipologia dei suoi precedenti penali, alcuni dei quali caratterizzati dall'uso di mezzi di violenza personale. Il giudice di merito, infatti, non è tenuto a prendere singolarmente in considerazione tutti gli elementi di cui all'art. 133 c.p., essendo sufficiente l'indicazione di quegli elementi che, nel suo discrezionale giudizio complessivo, assumono eminente rilievo ai fini della decisione sul riconoscimento o meno delle attenuanti generiche. La motivazione così strutturata non è censurabile in sede di legittimità, in quanto conforme alla legge e ai canoni della logica, senza che sia necessario che il ricorrente indichi concrete ragioni a sostegno dell'applicazione dell'attenuante invocata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 29/11/2011 della Corte di appello di Napoli;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza in data 29 novembre 2011 la Corte d'Ap…

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