La costituzione di parte civile nel processo penale per il risarcimento dei danni fisici subiti a seguito di un reato è legittima anche se il danneggiato ha successivamente promosso un'azione civile per il risarcimento di soli danni materiali, in assenza di prova che tale azione civile abbia riguardato anche i danni fisici già rivendicati in sede penale. Il giudice penale gode di piena autonomia nella valutazione degli elementi di prova acquisiti nel proprio procedimento, senza che possa essere dedotto, in sede di legittimità, il contrasto con accertamenti compiuti in diverso processo civile. Il principio di diritto affermato nella sentenza è che la costituzione di parte civile nel processo penale per il risarcimento dei danni fisici subiti a seguito di un reato rimane valida ed efficace anche se il danneggiato ha successivamente promosso un'azione civile per il risarcimento di soli danni materiali, in assenza di prova che tale azione civile abbia riguardato anche i danni fisici già rivendicati in sede penale. Inoltre, il giudice penale gode di piena autonomia nella valutazione degli elementi di prova acquisiti nel proprio procedimento, senza che possa essere dedotto, in sede di legittimità, il contrasto con accertamenti compiuti in diverso processo civile. La massima esprime in modo chiaro, astratto e conciso il principio di diritto fondamentale desumibile dalla sentenza, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato e senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali o dettagli procedurali. Il testo è autosufficiente, applicabile a casi analoghi e contiene le principali argomentazioni e ragionamenti presenti nella sentenza.