Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13963 del 7 maggio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:13963PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare l'applicazione di misure di prevenzione personali e patrimoniali nei confronti di un soggetto condannato per il reato di associazione di tipo mafioso, è tenuto a compiere un accertamento puntuale e specifico dell'attualità della pericolosità sociale, confrontandosi con i tre indicatori fondamentali costituiti dal livello di coinvolgimento del proposto nella pregressa attività del gruppo criminoso, dalla tendenza del gruppo di riferimento a mantenere intatta la sua capacità operativa, nonché dalla manifestazione, nell'intervallo temporale intercorso, di comportamenti denotanti l'abbandono delle logiche criminali in precedenza condivise. Pur in presenza di elementi potenzialmente indicativi di un mutamento di percorso di vita, come il comportamento carcerario irreprensibile e il conseguimento di titoli di studio, il giudice può ritenere prevalente la stabilità del ruolo di vertice ricoperto all'interno dell'associazione mafiosa per un periodo ultraventennale, tale da far ritenere l'attività criminosa una vera e propria scelta di vita, in assenza di una reale e concreta dissociazione dal sodalizio. Inoltre, ai fini della confisca di beni per sproporzione, il giudice deve effettuare una valutazione complessiva degli elementi acquisiti, senza limitarsi a un mero confronto tra redditi dichiarati e valore dei beni acquistati, ma tenendo conto di tutti i dati disponibili, anche in relazione alle spese ordinarie e straordinarie sostenute dal nucleo familiare, al fine di accertare l'effettiva inadeguatezza delle entrate rispetto al valore dei beni confiscati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

Dott. BORSELLINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 28/09/2018 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ANTONIO SARACO;
letta la requisitoria del Procuratore generale, nella persona di Dr. ((omissis)), che ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. In data 28/9/2019 la Corte di appello di Reggio Calabria ha confermato il decreto del Tribunale di Reggio Calabria che …

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