Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35762 del 3 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:35762PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per il reato associativo di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, deve tenere conto non solo della frequenza e continuità dei rapporti tra l'indagato e il capo dell'associazione, ma anche della concreta rilevanza di tali rapporti in relazione all'attività criminosa, non essendo sufficiente la mera esistenza di contatti tra gli stessi. Inoltre, nel disporre la misura cautelare, il giudice deve valutare in modo autonomo e distinto la sussistenza delle esigenze cautelari e l'adeguatezza della misura prescelta, senza che vi sia necessariamente una corrispondenza biunivoca tra la gravità degli indizi e la scelta della misura, potendo il giudice ritenere adeguata una misura meno afflittiva rispetto a quella astrattamente più grave, ove ritenga che essa sia idonea a fronteggiare il pericolo di reiterazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - rel. Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo;

nei confronti di

Mi. Sa. , nato ad (OMESSO);

avverso la ordinanza, del 18/03/2011 del Tribunale di Palermo;

visti gli atti, la ordinanza denunziata e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Giovanni Conti;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. Galasso Aurelio, che ha concluso per il rige…

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