Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30454 del 25 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:30454PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della sua posizione, induce un privato a consegnare una somma di denaro o altra utilità, condizionando il compimento di atti del suo ufficio, commette il reato di concussione, anche quando tale dazione sia mascherata da fittizie operazioni commerciali. Tuttavia, la mera presenza del pubblico ufficiale a riunioni inerenti un progetto di interesse pubblico, nonché le dichiarazioni di un testimone sulla destinazione di somme di denaro versate a professionisti incaricati, non costituiscono di per sé prova sufficiente di una condotta concussiva, potendo al più integrare gli estremi di una fattispecie di corruzione. Pertanto, in assenza di elementi probatori diretti e univoci, non può ritenersi provata la responsabilità penale del pubblico ufficiale per il reato di concussione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. GRAMENDOLA ((omissis)) - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 27/04/2010 della Corte di appello di Lecce, sez. dist. di Taranto;

visti gli atti, la sentenza denunziata e i ricorsi;

udita la relazione svolta dal ((omissis));

udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale GAETA Pietro, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

uditi per (OM…

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