Cassazione penale Sez. I ordinanza n. 18346 del 16 giugno 2020

ECLI:IT:CASS:2020:18346PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione avverso i provvedimenti del giudice di sorveglianza deve essere proposto a pena di inammissibilità esclusivamente a mezzo di difensori iscritti nell'albo speciale della Corte di cassazione, in applicazione della modifica apportata agli articoli 571 e 613 c.p.p. dalla legge n. 103 del 2017, che ha escluso la facoltà dell'imputato o del condannato di proporre personalmente l'impugnazione. La legittimazione a proporre il ricorso attiene alla titolarità sostanziale del diritto all'impugnazione, mentre le modalità di proposizione, che richiedono la necessaria rappresentanza tecnica del difensore, attengono al concreto esercizio di tale diritto. Pertanto, il ricorso proposto personalmente dal condannato deve essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, non potendosi escludere profili di colpa a distanza ormai di circa tre anni dall'entrata in vigore della citata modifica normativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 11/12/2019 del TRIB. SORVEGLIANZA di POTENZA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. CASA FILIPPO;
lette/sentite le conclusioni del PG.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. (OMISSIS), detenuto presso la Casa circondariale di Melfi, propone personalmente ricorso avverso l'ordinanza in epigrafe, con la quale il Tribunale di sorveglianza di Potenza ha respinto la sua istanza di differimento dell'esecuzione…

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