Il sequestro preventivo di beni immobili può essere disposto quando sussiste il fumus del reato di riciclaggio, in presenza di una significativa sproporzione tra il valore dei beni nella disponibilità dell'indagato e le sue entrate dichiarate, anche in assenza di prova certa della provenienza illecita dei beni, purché vi siano elementi indiziari gravi, precisi e concordanti che consentano di ritenere ragionevolmente che il patrimonio dell'indagato sia frutto di attività delittuose. Il giudice non è tenuto a valutare in modo analitico tutte le possibili fonti di provenienza lecita del patrimonio, essendo sufficiente che la motivazione dia conto in modo adeguato e logico delle ragioni per le quali ritiene che il patrimonio sia sproporzionato rispetto alle entrate dichiarate. La mera illogicità o contraddittorietà della motivazione, in assenza di vizi che la rendano del tutto apparente o priva dei requisiti minimi di coerenza e completezza, non è censurabile in sede di legittimità, essendo necessario il ricorso al diverso motivo di cui all'art. 606, comma 1, lett. e) c.p.p.