La massima giuridica che si può estrarre dalla sentenza è la seguente: La segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) in materia edilizia, introdotta dalla legge n. 122/2010, trova applicazione anche per gli interventi precedentemente realizzati con la dichiarazione di inizio attività (DIA), con esclusione dei casi in cui la DIA è alternativa o sostitutiva del permesso di costruire. La SCIA in sanatoria di cui all'art. 37 del d.p.r. n. 380/2001 è pertanto ammissibile, a condizione che risulti la doppia conformità dell'intervento alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione che al momento della presentazione della domanda, previo pagamento di una somma stabilita dal responsabile del procedimento in relazione all'aumento di valore dell'immobile. L'inerzia della pubblica amministrazione nel provvedere sull'istanza di esercizio del potere inibitorio sulla SCIA presentata dal terzo interessato integra un provvedimento tacito di diniego impugnabile esclusivamente con l'azione avverso il silenzio ai sensi dell'art. 31 del codice del processo amministrativo.