Cassazione penale Sez. II ordinanza n. 38493 del 10 agosto 2018

ECLI:IT:CASS:2018:38493PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione avverso la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti (c.d. "patteggiamento") è ammissibile esclusivamente per motivi attinenti all'espressione della volontà dell'imputato, al difetto di correlazione tra la richiesta e la sentenza, all'erronea qualificazione giuridica del fatto, ovvero all'illegalità della pena o della misura di sicurezza irrogata. Tale limitazione dei motivi di ricorso, introdotta dalla legge n. 103 del 2017, si applica a tutte le impugnazioni relative a richieste di applicazione di pena formulate a partire dal 3 agosto 2017. Il mancato rispetto di tali prescrizioni comporta la declaratoria di inammissibilità del ricorso, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria in favore della Cassa delle Ammende, ove risulti evidente che il ricorso sia stato proposto per colpa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppi - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del GIP del Tribunale di Rimini dell'11.10.2017;
Visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
Udita nell'udienza camerale del 22.6.2018 la relazione fatta dal ((omissis)).
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con sentenza dell'11 ottobre 2017 il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Rimini ha applicato a (OMISSIS), in atti generalizzata, la pena ex a…

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