Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24462 del 30 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:24462PEN

Massima

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Il deterioramento o la compromissione della funzionalità di un bene altrui, anche se non comporta un danno economico rilevante, integra il reato di danneggiamento di cui all'art. 635 c.p. e non la mera fattispecie di imbrattamento o deturpamento di cui all'art. 639 c.p., in quanto la condotta ha determinato una modificazione che diminuisce in modo apprezzabile il valore o impedisce anche parzialmente l'uso del bene, rendendo necessario un intervento ripristinatorio. Ai fini della concessione dell'attenuante del danno di particolare tenuità di cui all'art. 62, n. 4, c.p., il pregiudizio cagionato deve essere lievissimo, avendo riguardo non solo al valore in sé della cosa danneggiata, ma anche agli ulteriori effetti pregiudizievoli subiti dalla persona offesa, senza che rilevi la capacità di quest'ultima di sopportare il danno economico derivante dal reato. Pertanto, anche ove il costo per il ripristino del bene danneggiato non sia particolarmente elevato, l'attenuante può essere esclusa qualora il fatto abbia comunque comportato per la persona offesa ulteriori conseguenze pregiudizievoli, come il mancato uso temporaneo del bene.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. DI PAOLA Sergio - rel. Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. MONACO Marco Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/11/2015 della Corte d'appello di Ancona;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DI PAOLA Sergio;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ANGELILLIS Ciro, che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'appello di Ancona, con sentenza in data 12/11/2015, confermava …

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