Consiglio di Stato sentenza n. 2476 del 2012

ECLI:IT:CDS:2012:2476SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di diniego di concessione edilizia deve essere adeguatamente motivato, anche in relazione a precedenti pronunce giurisdizionali che abbiano già annullato prescrizioni limitative imposte dall'amministrazione. Il mero richiamo a tali precedenti prescrizioni, senza una nuova e autonoma motivazione, non è sufficiente a sorreggere il provvedimento di diniego, il quale deve pertanto essere annullato. Tuttavia, la mancata prova del danno subito dal privato comporta il rigetto della domanda risarcitoria. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il provvedimento amministrativo di diniego di concessione edilizia deve essere adeguatamente motivato, anche in relazione a precedenti pronunce giurisdizionali che abbiano già annullato prescrizioni limitative imposte dall'amministrazione. Il semplice richiamo a tali precedenti prescrizioni, senza una nuova e autonoma motivazione, non è sufficiente a sorreggere il provvedimento di diniego, il quale deve pertanto essere annullato. Ciò in quanto il giudicato formatosi sulle precedenti prescrizioni limitative preclude all'amministrazione di reiterarne il contenuto senza una nuova e congrua motivazione. Tuttavia, la mancata prova del danno subito dal privato comporta il rigetto della domanda risarcitoria, non essendo sufficiente il mero annullamento del provvedimento per ottenere il risarcimento. La massima giuridica può essere così formulata: Il provvedimento amministrativo di diniego di concessione edilizia deve essere adeguatamente motivato, anche in relazione a precedenti pronunce giurisdizionali che abbiano già annullato prescrizioni limitative imposte dall'amministrazione. Il mero richiamo a tali precedenti prescrizioni, senza una nuova e autonoma motivazione, non è sufficiente a sorreggere il provvedimento di diniego, il quale deve pertanto essere annullato. Tuttavia, la mancata prova del danno subito dal privato comporta il rigetto della domanda risarcitoria. Il provvedimento amministrativo di diniego di concessione edilizia deve essere sorretto da una congrua e autonoma motivazione, anche in relazione a precedenti pronunce giurisdizionali che abbiano già annullato prescrizioni limitative imposte dall'amministrazione. Il semplice richiamo a tali precedenti prescrizioni, senza una nuova e adeguata motivazione, non è sufficiente a giustificare il diniego, il quale deve pertanto essere annullato. Ciò in quanto il giudicato formatosi sulle precedenti prescrizioni limitative preclude all'amministrazione di reiterarne il contenuto senza una nuova e congrua motivazione. Tuttavia, la mancata prova del danno subito dal privato comporta il rigetto della domanda risarcitoria, non essendo sufficiente il mero annullamento del provvedimento per ottenere il risarcimento.

Sentenza completa

N. 03650/2006
REG.RIC.

N. 02476/2012REG.PROV.COLL.

N. 03650/2006 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3650 del 2006, proposto da:
Fiume Francesco e Fiume Rosario, rappresentati e difesi dall'avv. Michele Troisi, con domicilio eletto presso Barbara Balboni in Roma, via Filippo Corridoni, 23;

contro

Comune di Fisciano, rappresentato e difeso dall'avv. Ruggiero Musio, con domicilio eletto presso Studio Musio - Pascale in Roma, via Properzio, 5;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. CAMPANIA - SEZ. STACCATA DI SALERNO: SEZIONE II n. 00514/2005, resa tra le parti, concernente DINIEGO CONCESSIONE EDILIZIA PER RECUPERO SOTTOTETTO - RISARCIMENTO DANNO.

Visti il ricorso in appello e i rel…

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