Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 13110 del 25 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:13110PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che omette di dare riscontro alle richieste scritte di un privato, volte all'esecuzione di sentenze passate in giudicato o all'ottenimento di informazioni sull'attività dell'ufficio, commette il reato di omissione di atti d'ufficio di cui all'art. 328 c.p., comma 2, anche qualora ritenga che le richieste siano infondate o eccedenti i limiti del diritto di accesso, in quanto è tenuto a fornire una risposta motivata entro il termine di 30 giorni. L'elemento soggettivo del dolo è integrato dalla consapevolezza dell'obbligo di provvedere e dal mancato adempimento, a prescindere dalla convinzione dell'imputato circa l'infondatezza delle richieste o l'applicabilità di istituti come il silenzio-assenso. La mancata esecuzione di sentenze passate in giudicato, che riconoscono diritti al privato, integra l'omissione di atti d'ufficio, non potendo l'amministrazione opporre la mancanza di fondi o l'intenzione di proporre impugnazione. L'obbligo di risposta sussiste anche per le richieste generiche o indeterminate, purché idonee a individuare l'oggetto dell'istanza, non essendo onere del privato formulare una richiesta puntuale. La rinuncia alla prescrizione, intervenuta dopo la pronuncia della sentenza di appello che ha dichiarato l'estinzione del reato, è tardiva e non produce effetti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. MANNINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SC. RU. SA., nato a (OMESSO);

2) MU. ER., nato a (OMESSO);

contro la sentenza del 13 novembre 2007 emessa dalla Corte d'appello di Catania;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi;

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