Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16943 del 20 aprile 2023

ECLI:IT:CASS:2023:16943PEN

Massima

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Il reato di diffamazione si configura quando le offese vengono comunicate a una pluralità di persone, oltre la persona offesa, in modo tale che quest'ultima non possa interloquire direttamente con l'offensore. Pertanto, la comunicazione di offese a terzi, anche se in presenza della persona offesa, integra il reato di diffamazione e non quello di ingiuria, in quanto la persona offesa non è posta in condizione di reagire immediatamente all'offesa. Il termine per proporre querela decorre dalla conoscenza certa, da parte della persona offesa, di tutti gli elementi costitutivi del reato, non rilevando il mero momento di consumazione della condotta o della diffusione delle offese. Il vizio di motivazione, rilevante ai fini dell'annullamento della sentenza, deve presentare il carattere dell'essenzialità, nel senso che la parte deducente deve dar conto delle conseguenze del vizio denunciato rispetto alla complessiva tenuta logica argomentativa della decisione, non essendo sufficiente allegare una mera diversa valutazione del dato probatorio. Infine, la mancata rinnovazione dell'istruzione dibattimentale nel giudizio di appello può costituire vizio di legittimità solo nel caso di prove sopravvenute o scoperte dopo la sentenza di primo grado, circostanza che deve essere specificamente allegata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. CUOCO Michele - rel. Consigliere

Dott. CIRILLO Pierluigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21 febbraio 2022, del Tribunale di Cassino;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere MICHELE CUOCO;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale KATE TASSONE, che ha chiesto dichiararsi non doversi procedere per tardivita' della querela.
RITENUTO IN FATTO
Oggetto dell'impugnazione e' la sentenza con la quale il Tribu…

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