La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è la seguente: Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (art. 74 DPR 309/1990) si configura quando più persone si accordano stabilmente per commettere una serie indeterminata di delitti in tale ambito, a prescindere dall'effettiva realizzazione dei singoli reati-fine. La partecipazione all'associazione può essere dimostrata anche attraverso il contributo di minore rilevanza del singolo associato, purché vi sia la consapevolezza e la volontà di far parte del sodalizio criminoso. L'aggravante della finalità di agevolare l'attività di un'associazione mafiosa (art. 7 DL 152/1991) richiede la prova dell'esistenza reale e attuale del sodalizio mafioso al momento della condotta agevolatrice, non essendo sufficiente la mera appartenenza storica dell'imputato al gruppo criminale. Il giudizio sulla concessione delle circostanze attenuanti generiche è rimesso alla valutazione discrezionale del giudice di merito, sindacabile in sede di legittimità solo per manifesta illogicità o irragionevolezza.