Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15999 del 26 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:15999PEN

Massima

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Il giudice di rinvio, pur essendo obbligato a giustificare il proprio convincimento secondo lo schema implicitamente o esplicitamente enunciato nella sentenza rescindente, mantiene piena autonomia di giudizio nella ricostruzione del fatto, nell'individuazione e valutazione dei dati probatori, nonché il potere di desumere, anche da elementi trascurati dal primo giudice, il proprio libero convincimento, al fine di colmare i vuoti motivazionali segnalati ed eliminare le incongruenze rilevate. La verifica delle condizioni di legittimità della misura cautelare da parte del giudice di legittimità non può tradursi in una anticipata decisione sulla responsabilità dell'indagato, ma deve limitarsi al controllo di compatibilità tra la fattispecie concreta e quella legale, accertando la sussistenza del fumus commissi delicti sulla base della congruità degli elementi rappresentati, senza poter censurare in punto di fatto la coincidenza di tali elementi con le reali risultanze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SCALERA Vito - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 586/2011 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 03/10/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ha chiesto il rigetto del ricorso;

Udito il difensore avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale del riesame di Reggio Calabria, con ordinanza del 21 s…

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