Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 14720 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:14720SENT

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è che, ai fini della valutazione della sussistenza dei requisiti e presupposti per l'esercizio di un'attività economica oggetto di segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), l'amministrazione competente deve fare riferimento esclusivamente alla normativa vigente al momento della presentazione della SCIA, senza poter tenere conto di eventuali sopravvenienze normative successive. Ciò in quanto l'art. 19 della legge n. 241/1990 prevede che l'attività possa essere iniziata dalla data di presentazione della SCIA, sulla base delle dichiarazioni, attestazioni e asseverazioni del privato relative ai requisiti e presupposti richiesti dalla legge o da atti amministrativi vigenti in quel momento. L'applicazione retroattiva di nuove disposizioni limitative o preclusive dell'attività, entrate in vigore successivamente alla presentazione della SCIA, sarebbe pertanto incompatibile con il sistema di liberalizzazione delle attività economiche private attuato dal legislatore attraverso tale istituto, poiché determinerebbe una sostanziale equiparazione della SCIA ad un'istanza di autorizzazione. Ciò vale anche laddove la sopravvenienza normativa sia finalizzata alla tutela di interessi pubblici rilevanti, come nel caso della salvaguardia del decoro e della vocazione turistica di aree di particolare pregio storico-culturale, atteso che tali esigenze non possono giustificare una lettura delle norme in contrasto con il dato testuale e la ratio della disciplina sulla SCIA. Pertanto, l'amministrazione non può dichiarare l'inefficacia di una SCIA presentata prima dell'entrata in vigore di un nuovo divieto, in quanto tale provvedimento risulta illegittimo per violazione del principio di irretroattività della normativa sfavorevole al privato.

Sentenza completa

Pubblicato il 18/07/2024

N. 14720/2024 REG.PROV.COLL.

N. 11546/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 11546 del 2023, proposto da Popina S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, largo Generale Gonzaga del Vodice 4;

contro

Roma Capitale, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per l'annullamento, previa sospensione dell’efficacia

1. dei provvedimenti prot. CA/2023/129933 e prot. CA/202…

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