Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3524 del 27 gennaio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:3524PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, deve esaminare attentamente tutti gli elementi di prova acquisiti, senza limitarsi al solo provvedimento genetico, al fine di verificare la consistenza e l'attendibilità degli elementi a carico dell'indagato. Ove emergano elementi di discolpa o di dubbio, il giudice è tenuto a motivare in modo esaustivo il proprio convincimento, dando conto di tutte le deduzioni difensive e delle risultanze istruttorie, anche quando queste ultime non appaiano pienamente decisive. Inoltre, nel valutare il pericolo di recidiva, il giudice deve considerare non solo la gravità del fatto, ma anche la personalità dell'indagato, con particolare riguardo alla sua pregressa condotta e alla sua capacità a delinquere, senza limitarsi a considerazioni generiche. Infine, l'interesse dell'indagato a coltivare il ricorso avverso la misura cautelare, anche dopo la sua cessazione, deve essere oggetto di specifica e motivata deduzione, idonea a evidenziare in termini concreti il pregiudizio che deriverebbe dalla omissione della pronuncia, essendo necessario che l'intenzione di una futura presentazione della domanda di riparazione per ingiusta detenzione sia con certezza riconducibile alla volontà della parte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la ordinanza del 12/08/2011 del Tribunale di Roma;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. LETTIERI Nicola che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;

udito il difensore, Avv. (…

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