Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 23318 del 29 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:23318PEN

Massima

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Il reato di simulazione di reato di cui all'art. 367 c.p. si estingue per prescrizione nel termine massimo di sette anni e sei mesi, ai sensi degli artt. 157 e 161 c.p., anche quando l'accertamento della responsabilità penale dell'imputato risulti fondato su elementi probatori idonei a dimostrare la falsità della denuncia presentata, in assenza di prova evidente dell'insussistenza del fatto sotto il profilo oggettivo e soggettivo. In tali casi, il giudice è tenuto ad annullare senza rinvio la sentenza impugnata, ai sensi dell'art. 129 c.p.p., comma 1, non potendosi procedere ulteriormente nei confronti dell'imputato per la sopravvenuta causa di estinzione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 15 aprile 2010 emessa dalla Corte d'appello di Lecce;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso; udita la relazione del consigliere Dott. FIDELBO Giorgio;

udite le richieste del sostituto procuratore Generale Dott. VIOLA ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

1. Con la decisione in epigrafe indicata la Corte d'appello…

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