Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5001 del 8 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:5001PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibile il ricorso proposto dall'imputato avverso la sentenza di appello che aveva confermato la sua condanna per reati di furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale, afferma il principio per cui, ai fini della determinazione della pena, il giudice di merito non è tenuto a considerare l'esclusione di un'aggravante, qualora tale esclusione non abbia inciso sulla quantificazione della pena stessa, in quanto questa era stata già determinata nel minimo edittale, senza che fosse stato dato alcun rilievo alla contestata aggravante. Pertanto, l'omessa valutazione dell'esclusione di un'aggravante nella rideterminazione della pena non costituisce un vizio di motivazione, quando la pena sia stata comunque commisurata nel minimo edittale, senza che l'aggravante abbia avuto alcuna incidenza sulla sua quantificazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2438/2011 CORTE APPELLO di ANCONA, del 17/02/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 06/07/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA MICCOLI;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, dott. FRATICELLI Mario ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Ancona, con sentenza del 17 f…

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